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Io amo la scuola – Come insegnare e star bene in classe. Parla Annamaria Gatti

Aggiornamento: 16 nov 2018


Nell’articolo precedente abbiamo presentato il libro Io amo la scuola conversando con una delle due autrici, Annamaria Giarolo, che ha ne ha curato la parte teorico-tecnica. Annamaria Gatti, invece, ha contribuito con un apporto narrativo, incentrato sulla figura della "maestra Laura".


Annamaria, perché hai deciso di far interpretare il tuo contributo alla maestra Laura?

Grazie per una domanda che va al cuore della scelta un po’ insolita e che è stata da noi pensata proprio per favorire il lettore.

Un manuale autorevole potrebbe essere ancora più convincente se corredato da esperienze, infatti nel mio percorso ho sperimentato quanto la narrazione “prenda”, incontri e solleciti la motivazione e la sensibilità di chi legge a vari livelli, emotivi e cognitivi. Ecco perché la terza sezione di ogni capitolo racconta la scuola vista dalla maestra Laura.

La scuola è fatta di persone, di bambini e insegnanti… e non solo! È una costellazione che compone la vita, un tessuto ricco di opportunità, di grandi ideali, di difficoltà e di disagi da superare tutti insieme. Capacità umane e sociali si fondono con le competenze e danno risultati che devono tendere alla qualità, possibilmente all’eccellenza.


Una di queste persone di scuola è Laura, una maestra qualsiasi, una docente in cui si può rispecchiare qualsiasi insegnante, con le sue difficoltà e soprattutto con la sua ricerca di fare bene, che si incontra e si scontra con la realtà scolastica, spesso difficile. Intorno a lei prima di tutto i bambini, ma non solo… sono presenti nel racconto anche gli altri insegnanti, perché insegnare lo si fa in team. Sono uomini (sì, anche uomini in una scuola primaria!) e donne con il loro vissuto, le loro esperienze, la loro competenza, giovani e meno giovani, motivati o meno, convinti o no che questa professione sia davvero coinvolgente.


Indicazioni di lavoro, strategie e soluzioni possibili, riferite ai contenuti tecnico-teorici, narrate in questi episodi di vita scolastica, stimolano l’interesse alla consultazione, consolidano la convinzione a maturare le acquisizioni pedagogico-didattiche, condividendole, studiando e prestando una grandissima attenzione al tesoro portato e comunicato dai bambini e dai ragazzi a scuola.


Quanto c’è della tua esperienza personale nella figura e nelle esperienze di Laura?

Per ogni tema mi sono rifatta ad esperienze scolastiche dirette, ho accompagnato Laura nella quotidianità di una professione complessa, che va vissuta superando le difficoltà per stare bene. E se stanno bene i bambini, stanno bene anche gli insegnanti.


Dagli anni Settanta ad oggi la scuola ha subito molti cambiamenti e scelte di valore, che ho condiviso con molti colleghi e grazie all’entusiasmo comunicato da grandi maestri, che hanno saputo aprire le menti a nuovi orizzonti. Il mondo scolastico si è scontrato con problemi sociali e culturali epocali che hanno segnato le innovazioni ma anche limitato molte buone prassi. Non è facile fare scuola oggi. Per questo molto volentieri mi sono affiancata ad Annamaria Giarolo per contribuire, pur con un piccolo strumento, a camminare accanto agli insegnanti, per condividere la fatica e la bellezza di educare insegnando.


Uno dei capitoli del libro è dedicato ai bambini ed ha come titolo uno dei luoghi comuni più ripetuti: “Non ci sono più i bambini di una volta.” Qual è il tuo pensiero, a questo proposito?

I bambini di una volta erano amati o poco rispettati, come accade ora. I bambini hanno bisogni primari che sono sentirsi incontrati, accolti, fare esperienza del rispetto e dell’amore per la loro crescita, la loro vita.

Questo manuale è per gli insegnanti, ma abbiamo in cuore i genitori, a cui è affidato il compito primario di promuovere in loro una sana crescita, compito complesso di cui molti sentono il peso e l’impreparazione in una società conflittuale e liquida. Non ci sono più neppure i genitori di una volta, ma incontriamo anche genitori alla ricerca, creativi, aggiornati e per nulla illusi che sia facile, ma coraggiosi!


Ora… È un onore lavorare per i bambini e con i bambini. Ieri come oggi. Ma è necessario conoscere l’infanzia e i processi dell’adolescenza, partendo proprio dalla consapevolezza che possono trovare le risorse in se stessi, se vengono messi nelle condizioni di trovare fiducia e attenzione.

Abbiamo coscienza che sono il frutto di questa nostra società in evoluzione: possiamo esimerci dal considerare questo aspetto? Possiamo fare scuola come qualche decennio fa? Possiamo pensare che ragazzi di oggi possano vivere, conoscere, studiare e crescere come quelli di una volta? Lo sanno bene i maestri e i professori illuminati e anche loro alla ricerca. E dovrebbero essere tutti messi nelle condizioni di formarsi, perché la lezione frontale non è più efficace oggi, perché l’intelligenza emotiva e quella cognitiva interagiscono strettamente… perché occorre avere strumenti idonei per mettere i bambini e i ragazzi nelle condizioni di imparare con la gioia di farlo e di condividere con i compagni di percorso le scoperte e le difficoltà.


Per concludere, la domanda già fatta ad Annamaria Giarolo: cosa ti aspetti dai lettori di questo manuale?

Spero trovino questa proposta lieve e agevole, pur nella sua complessità e rigorosità. Io posso consultare questo manuale con modalità differenti ed efficaci.

Posso scegliere il capitolo di interesse ed addentrarmi indifferentemente fra le tre sezioni dedicate alla problematica, alla pedagogia e didattica o alla sezione applicativa con la narrazione. Ognuna riporta alle altre due, in una interazione facilmente fruibile. Posso iniziare, per esempio, anche leggendo cosa accade nella giornata scolastica della maestra Laura e da lì comprendere poi le analisi e i rimandi strategici o legislativi, sintetizzati in schede molto accurate.


Mi aspetto che in qualche insegnante, forse stanco e sfiduciato, si risvegli il desiderio di provare a fare della professione una fonte di gioia e di fiducia nella vita. Mi aspetto che chi ha scelto di insegnare trovi in questo piccolo strumento un alleato nel percorso di docente.


Annamaria Gatti, cresciuta a Lodi, vive in provincia di Vicenza. Insegnante, psicologa e formatrice, è autrice di libri per adulti e opere tradotte e premiate per ragazzi, Ha pubblicato per Erickson, Città Nuova, Effatà, Aletti e La Città della Speranza. Collabora con alcune riviste specialistiche, in particolare da anni scrive articoli, racconti e recensioni per il periodico Città Nuova e cura il blog di psicologia Infanzia


Il libro: Annamaria Gatti, Annamaria Giarolo, Io amo la scuola, Edizioni La Meridiana, pp. 124, euro 14,50. Acquistabile on line dalla casa editrice: https://www.lameridiana.it/io-amo-la-scuola.html

La prima presentazione si terrà il 28 novembre al Teatro Modernissimo di Noventa Vicentina, alle ore 20.30. Condurrà l'incontro il dott. Giuliano Brusaferro.

Seguiranno delle serate al Centro Ermes, che saranno annunciate tempestivamente.

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