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Come riconquistare l'equilibrio del sé, ascoltando il proprio corpo


Ilaria Boarotto. Foto di di Alfredo Spagna e Lara Zanardi

Ilaria Boarotto, Naturopata ad indirizzo riflessologico-plantare, ha un’esperienza di 6 anni maturata dopo aver frequentato una scuola triennale che si basa principalmente sugli insegnamenti di Jung, Lowen, Osho, Krishnamurti, Dahlke, e un tirocinio che l’ha portata ad una profonda riflessione su se stessa. Un passaggio obbligato per poter prendersi cura degli altri.


Ilaria, puoi spiegarci cos’è la Naturopatia?

Un percorso, una scelta di vita, una forma di coerenza con se stessi. In sostanza si tratta di un insieme di discipline (Riflessologia, Fitoterapia, Floriterapia, Iridologia, Trofologia, Psicosomatica, Idrotermofangoterapia, Meridiani) che consentono di prendere coscienza del proprio essere. Con la Naturopatia si lavora attraverso il corpo. Il corpo è un mezzo per l’ascolto delle emozioni.


In questo contesto, come si posiziona la Riflessologia?

Trovo che il corpo sia parte fondante del nostro essere, tanto quanto il piede lo è per il corpo stesso. Per la Riflessologia, sulla pianta del piede sono indicati tutti gli organi. Su questi viene esercitata una digitopressione. Da qui viene lanciato un messaggio che arriva all’organo attraverso le terminazioni nervose.


Questo, che informazioni al riflessologo?

Per quanto mi riguarda, il lavoro di digitopressione mi da una serie di informazioni sull’equilibrio della persona, tanto a livello corporeo quanto interiore. Alla persona possiamo indicare i “nodi” cioè i punti critici riscontrati durante la manipolazione. Su questa base possiamo consigliare un percorso che l’aiuti a riconquistare tale equilibrio. Il nostro, perciò, è un lavoro di autentica consulenza che può portare la persona ad un cambiamento nello stile di vita. Se lo vuole.


Per quanto ti riguarda, come preferisci interpretare questa disciplina?

Per quanto mi riguarda, avendo lavorato sul mio corpo, preferisco non lavorare sul dolore, con una forte pressione, preferisco lavorare sul tocco, perché il centro della mia attenzione è la persona, non il suo problema. Il sintomo, cioè, per comprendere l’essere nella sua completezza. Ed è la persona che deve arrivare alla consapevolezza di sé, ascoltarsi, ascoltare il proprio corpo, grazie al mio intervento. Personalmente mi considero uno strumento, un mezzo per contribuire al conseguimento dell’equilibrio altrui.


Quali sono i tuoi obiettivi proponendosi nel nostro Centro?

Cercare di far conoscere la pratica della Naturopatia e delle Riflessologia e sfatare diversi luoghi comuni. Far sapere che si tratta di una pratica millenaria, e al contempo una pratica quotidiana. Non c’è nulla di esoterico, si tratta di discipline empiriche tramandate e codificate nel tempo (e in questa durata sta la loro validità, la testimonianza della loro concretezza). Certo non è un’attività scientifica, perché non è codificabile in leggi, ma chi la prova e l’ha provata nel tempo, è testimone di benefici e giovamenti.


E questo lo puoi provare anche con la tua esperienza, vero?

Durante il tirocinio a contatto con i malati terminali di AIDS , in una casa di riposo con anziani e colleghi e docenti con malati di Parkinson, in una comunità di donne con disabilità fisiche e soprattutto psichiche, ho avuto la possibilità di mettere in pratica la riflessologia, lavorando per contribuire al mantenimento dell’equilibrio delle persone rallentando la loro degenerazione fisica e psichica.


Ilaria al lavoro, durante una seduta di Riflessologia plantare

Cosa ti proponi di fare, e di promuovere, nella zona di San Bonifacio?

Sto progettando delle serate a tema al Centro Ermes per far conoscere e far apprezzare queste discipline, per propormi come ausilio per chi sente di dover riappropriarsi del proprio corpo, in vista del recupero di un equilibrio fisico e psichico.


Un consiglio per approfondire quanto hai finora condiviso con noi?

Certo, vorrei condividere con i lettori alcuni link importanti per avvicinarsi alla mia disciplina e avere informazioni generali della visione della cura e della malattia, a mio parere semplici, chiari e in linea con la mia formazione:

Per informazioni sulle mie iniziative, sui servizi e sulle serate che frequentemente propongo, anche nel Centro Ermes, si può consultare la mia pagina Facebook :

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